I buoni propositi per il nuovo anno, o forse no!
Quando inizia la felicità?
Ha una data di partenza ed una di scadenza?
L'inizio di un nuovo anno assomiglia molto al giorno in cui dici a te stessa "da domani mi metto a dieta!", come se tutto quello successo prima non avesse un vero e proprio senso; come se la vita, prima di quella frase, valesse meno, come se tu, prima di allora, non ti fossi sentita all'altezza.
Se devo essere sincera, non mi è mai piaciuta molto la data del 31 dicembre.
Fin da ragazzina, "l'obbligo" a fare festa, sentirsi forzatamente felice mi è sempre stato stretto. Alla fine c'era sempre un amore non corrisposto, una dieta andata all'aria e un esame non superato, che pesava troppo sulla serata.
Avete mai pensato quante volte diciamo agli altri che stiamo bene, quando in realtà vorremmo solo dire che ci sentiamo soli, addolorati e impauriti? Ma poi preferiamo indossare il vestito migliore e correre verso la pista da ballo.
Forse è proprio allo scoccare della mezzanotte che impariamo a fingere di essere felici?
Il primo dell'anno è come la pagina bianca di un libro tutto da scrivere.
Ma dove si inizia?
Fatemi leggere le previsione del maggiore esperto di oroscopi e poi saprò che piega far prendere al mio nuovo romanzo (perché necessariamente romanzo, Elena, non potrebbe essere un racconto di avventura oppure un fantasy?).
Poi è arrivato un virus!
Reset totale.
Il 2020 non è stato l'anno peggiore della mia vita, altri ne detengono il primato, ma è stato l'unico che ha messo in discussione il mio io profondo, scuotendolo come nessun'altro avava fatto prima. Con pazienza, mese dopo mese, ha smontato le certezze che mi ero costruita faticosamente, facendo nascere, come germogli, visioni diverse. Non sò dirvi se queste siano migliori o peggiori, sò di certo che sono stranamente diverse.
Dovrei parlarvi di ricette per bambini ma mi ritrovo a condividere con voi la mia totale ignoranza su quale sia la ricetta giusta per il nuovo anno.
Oggi, nel 2021, è vero e falso tutto ciò che pensiamo, perché il mondo intero è cambiato. Si dice che per conquistare la felicità si debba attraversare ed accettare il dolore
Voi che ne pensate?
Io mi sarei stancata del imprinting di espiazione e sofferenza che ognuno di noi (chi più chi meno) ha ricevuto in eredità.
Troppo spesso mettiamo in stand by la nostra vita perché non ci sentiamo pronti, aspettiamo momenti migliori, di sentirci migliori per far iniziare tutto. Anche mentre scrivo queste poche frasi, domando a me stessa, "Sto, scrivendo qualcosa di sensato? Avrò seguito una narrazione lineare? Sarà stata abbastanza brava?"
A differenza di tanti, tanti anni fa questo ultimo giorno dell'anno è stato perfetto.
Niente ansia da party, ma solo cose vere e semplici. Un videochiamata a chi amo, la mia famiglia, due nuovi gattini.
Vogliamo metterci l'acol? Ma mettiamocelo, quel tanto per stordire e farti sentire leggera ( talvolta anche più magra) e la formula magica è completa. Badiate non voglio indurvi all'alcolismo, ma voi sapete ciò che voglio dire.
Tutto quello che c'era prima non c'è più, ma, forse, ha lasciato lo spazio per qualcosa di inedito, che ognuno di noi deve sforzarsi di trovare, ascoltando meno le proprie paure e dedicandosi a qualcosa mai provato.
Fiducia in ciò che non conosciamo, amore per l'istante e consapevolezza che la felicità non è eterna ma presente in piccoli attimi quotidiani.
Vi ho detto che ho piantato per la prima volta dei bulbi, e stanno sbocciando?
Non voglio andare troppo fuori tema e così vado a suggerirvi una bella ricetta per sentirvi momentaneamente felici.
Andate in pasticceria, la vostra preferita, e regalatevi la torta più bella, sontuosa e ipercalorica che alberga i vostri sogni più audaci e mangiatela senza pensieri, la dieta per noi persone nuove, è roba vecchia, che si butta il 31 dicembre.
Vostra, confusa, ma forse no, Elena.
Ps. le torte che vedete qui sono state preparate personalmente da dei bambini, durante un'evento di cucina che ho organizzato, a Vicenza, nella sede de Il Mondo di Bu, un mesetto fa.
Nome dell'evento: "Say Cheese", un lezione di pasticceria per bambini e servizio fotografico. Ma avremo modo di parlarne.
Le foto sono di Paola Rosa.
Se ti va lasciami un commento e un tuo mi piace:-)
Abbiamo una grande responsabilità verso noi stesse. Tu sei stata un bellissimo esempio di come si può voltare pagine e scriverne una tutta per sè. GraZie Anya
Molto bello e molto vero quello che hai scritto cara Elena! ogni anno nuovo genera la speranza di un cambiamento, ma in realtà a parte un foglio di carta appeso alla parete non cambia nulla se non siamo noi a volerlo! un bacione